Padri e figli in Scerbanenco

« Older   Newer »
  Share  
irene48
view post Posted on 29/1/2010, 22:58




Sin dai miei primi passi nell'universo scerbanenchiano mi è sembrato che un motivo ricorrente sia il rapporto padri-figli, rapporto che giustamente Grea[t] vede soprattutto al femminile, dato il ruolo che la figura materna ricopre nell'immaginario dell'autore. Belle le pagine in nrs, dedicate al rapporto tra Giovanni e i suoi, dove ho letto una delle cose più profonde e consolanti - per me che sono madre - che siano mai state scritte sulla natura della condizione di genitori. Purtroppo non mi hanno ancora restituito il libro e non posso recuperare la citazione, ma spero di farlo al più presto. Sarebbe interessante che dalla discussione, mettendo insieme le riflessioni a margine dei romanzi che abbiamo sottomano si potesse "scrivere" un saggio a più mani. Che ne dite?
 
Top
tommaso berra
view post Posted on 29/1/2010, 23:49




suggestivo e originale il tema che ci propone irene48. mi viene in mente, e mi riprometto di tornarci su, il rapporto conflittuale tra aldo manori e "la mamma" ne "i diecimila angeli", ma anche quello, molto bello tra michela e il padre, silvestro loré, alto funzionario di polizia, che pur di starle vicino nella malattia pensa di ritirarsi in pensione ("la sabbia non ricorda"). e chissà quanti altri. credo che irene48 si riferisca alla pagina di nrs ("seconda notte") in cui si dice: "i figli si staccheranno dai genitori", "le due generazioni sono sempre in lotta", "i genitori finiscono per soccombere...essi saranno tristi come tutti coloro che hanno finito la loro opera, e non hanno altro da fare se non andarsene". chiudo con una poesia in tema del grande poeta libanese kahlil gibran (1883-1931):

SUI FIGLI

E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.

Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.


p.s. pericoloso prestare uno scerbanenco. si rischia di non riaverlo. molti sono i casi di raptus che hanno colpito i fruitori occasionali di opere di giorgio, che si sono persino barricati in casa per non restituirle, resistendo alla forza pubblica.





Edited by tommaso berra - 30/1/2010, 09:21
 
Top
tommaso berra
view post Posted on 1/2/2010, 13:02




E dimenticavo: il rapporto tra Annalisa e il "cretino cogitante"!
 
Top
2 replies since 29/1/2010, 22:58   108 views
  Share