|
Non c'è la sezione Scerbanenco a teatro, e l'ho messa qui, visto che riguarda questo romanzo, è una notizia purtroppo ormai vecchia, ma mi sembra doveroso riportarla, tratta dal sito della Rai, http://giallo.blog.rai.it/2011/05/17/doma-everom-2039-2/DOMA EVEROM 2039 By a.fognini | Maggio 17, 2011 “Il Paese senza Cielo” sbarca a teatro Molti di voi conosco la mia passione per la letteratura di Giorgio Scerbanenco e sanno anche che mi sono occupato nel tempo della riscoperta di un suo eccezionale romanzo del 1939 intitolato “Il Paese senza Cielo”. L’altra settimana suo figlio Alan mi ha invitato ad andare ad assistere a uno spettacolo teatrale tratto proprio da quell’opera fantascientifica che è stato messo in scena a Ginevra, purtroppo essendo una settimana per me tostissima a causa del Salone del Libro non sono riuscito ad assistere alla serata, ma vi propongo il reportage che mi ha mandato Alan Scerbanenko, spero che vi incuriosisca e vi convinca a rileggere e recuperare quell’eccezionale storia.
Spettacolo teatrale tratto dal romanzo IL PAESE SENZA CIELO di Giorgio Scerbanenco Ginevra, maggio 2011 – Il Gruppo Universitario di Teatro Italiano “Il Ghiribizzo” diretto da Marco Sabbatini, Professore di Letteratura Italiana all’Università di Ginevra, ha presentato dal 9 al 13 maggio, nella sala polivalente dell’UNI MAIL, una riduzione teatrale del romanzo “Il paese senza cielo” di Giorgio Scerbanenco pubblicato nel 1939. Il Ghiribizzo è stato fondato nel 1988 e, ogni anno, mette in scena uno spettacolo in lingua italiana. I suoi componenti sono tutti non professionisti dello spettacolo. Molti sono studenti universitari e altri hanno varie attività lavorative. “Il paese senza cielo” è stato concepito come una storia illustrata a lunghe puntate e fu pubblicato inizialmente sulla rivista l’AUDACE. Non si trattava quindi di un compito evidente sceneggiare una storia cosi’ articolata e densa di avvenimenti e adattarla per un spettacolo con una coreografia essenziale, come quella che permettevano le ridotte dimensioni del la sala e del palcoscenico, forse di una trentina di metri quadri, dove gli spettatori possono quasi toccare gli attori. Però Marco Sabbatini e Silvia Rebecca sono riusciti nel loro intento: la storia è stata globalmente rispettata e gli adattamenti che hanno effettuato non tolgono niente alla comprensione e al profumo fantascientifico della vicenda. Forse una delle modifiche più buffe è stata quella di cambiare sesso agli indiani che abitano Doma Everom. Nel romanzo sono tutti uomini, clonati ad immagine del loro capo, il Grande Rapace, mentre nello spettacolo sono tutte donne e la capa, La Grande Rapace, è impersonata da una giovane di bella presenza e dalla voce tonante. Il motivo è semplice, ci ha spiegato Marco Sabbatini, tra gli attori che abbiamo a disposizione c’è una grande maggioranza di donne e quindi …. Ci voleva anche fantasia e creatività per condensare una vicenda che si svolge tra l’Europa e gli US nella trentina di metri quadrati del palcoscenico a disposizione. Questo è stato realizzato utilizzando numerosi e abili spezzettamenti della storia, intervallata da brevissime pause di buio nelle quali gli stacchi musicali contribuivano all’atmosfera un po’ fumettistica dell’assieme. Molti attori hanno recitato con sapienza e talento e hanno saputo avvolgere e trascinare gli spettatori nella fantasia della vicenda. Per altri, la qualità della recitazione non era all’altezza del loro evidente entusiasmo e durante i loro interventi la magia s’incrinava un po’. Da notare: la recita era in italiano e anche se solo una metà circa degli attori era di lingua italiana il risultato è stato un declamare in un italiano a volte un po’ esotico ma sempre molto piacevole . Come si dice da queste parti, “chapeau” a chi ha messo insieme questo progetto e a coloro che hanno contribuito a dargli vita. Alberto Scerbanenco – Ginevra 16 Maggio 2011Ma Scerbanenco aveva anche un figlio? Chi è questo Alberto, o Alan? E qui una serie di foto dello spettacolo http://atelier.ponte.pro/thumbnails.php?album=147
|