Venere privata, L'ingresso del Duca

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Grea[t]!
view post Posted on 7/11/2009, 19:05




Non nego che scrivere qualche riga di presentazione su Venere privata non è stata cosa facile. Innanzitutto perché ho iniziato a leggere Scerbanenco quest’estate - e finora sono arrivato solo ad otto romanzi, nulla rispetto alla prolificità dell’autore - e poi perché ho preferito intraprendere una lettura diversificata che mi consentisse di tastare con mano i generi con cui lo scrittore si è cimentato.
Così del ciclo di Duca Lamberti ho completato la lettura di questo solo romanzo. E’ comprensibile dunque che io non sia in grado di compiere un’analisi dettagliata e profonda di un’opera importantissima, quella che, da una parte, apre la saga del personaggio con cui Scerbanenco troverà fama e, dall’altra, sancisce l’ultimo periodo della sua vita.
Come in ogni mio intervento di apertura, proverò a mettere in luce gli aspetti caratteristici di questo romanzo e l’inizio che questo rappresenta, raccontandovi le sensazioni che la sua lettura mi ha lasciato.
Prezioso sarà poi il confronto con le vostre impressioni, così da poter rendere la discussione più dettagliata e ricca possibile. E’ questo, in fondo, lo scopo di tutto il forum.
Forse già ho detto di come in Duca Lamberti possiamo rivedere alcune peculiarità dell’archivista Jelling, figura di cui abbiamo parlato altrove. Ed è così, almeno secondo la mia impressione. Come Jelling, infatti, anche Duca gode di un intuito particolare, una dote innata, che gli permette di scrutare al di là dell’apparenza delle cose. Entrambi fanno delle loro intelligenze e razionalità l’arma in più contro chi commette un crimine. Come Jelling anche Duca non è poliziotto: è anzi un medico, un ex medico che è stato radiato dall’albo dopo aver praticato l’eutanasia su di una paziente terminale.
Ma le affinità, almeno quelle più rilevanti, finiscono qua, perché ciò che cambia nel ciclo di Duca non è solamente il protagonista della storia, ma tutta la storia. Cambia l’ambientazione e la Realtà che circonda i protagonisti. Dagli ambienti medio - alto borghesi di Boston, con i suoi cerimoniali imposti dalla rigida educazione, ci spostiamo nella Milano nera di fine anni 60. Proprio questa nuova Realtà sarà la vera protagonista dei romanzi. Una Realtà disordinata, ruvida, quasi sempre brutta, dove continuamente il “bene” e il “male”, intesi come istinti contrapposti che sollecitano azioni di natura opposta, si combattono con vigore. Ed alla fine di tutto, nessuna delle due parti può vincere fino in fondo, perché la Realtà era già grigia prima dello scontro e continua ad esserlo anche dopo che esso è terminato.
Ecco che il lettore rimane spiazzato, perché si trova davanti un noir diverso, che non segue i canoni tipici del noir poliziesco. Non c’è lo sconvolgimento di una situazione iniziale e poi la ricostituzione dell’equilibrio perduto. Non ci sarà più alcun “eroe” in grado di garantire il lieto finale alla storia, poiché, semplicemente, questo non è possibile nella Milano di Scerbanenco.
Il compito di Duca è piuttosto quello di combattere i cattivi con il linguaggio che essi conoscono: quando serve, occorre sporcarsi le mani, cercando sempre di limitare i danni collaterali che la battaglia inesorabilmente produce. Un protagonista adatto al contesto in cui opera: non poliziotto, ma nemmeno cavaliere senza macchia. Duca ha conosciuto il carcere, ha provato sulla sua pelle cosa significa aver a che fare con la Realtà lo circonda.
Credo sia proprio il ritratto di questi scenari, con tutti i suoi particolari, a rendere Venere Privata, insieme agli altri episodi di Duca, un romanzo nero vissuto e maturo, perfettamente calato nella nostra contemporaneità.
Forse è anche per questo che, a chi non ha mai letto Scerbanenco, siamo subito soliti segnalare questo titolo.


Raccomando a tutti gli amanti di Scerbanenco l’edizione Garzanti sopracitata: essa contiene sia la magnifica prefazione di Luca Doninelli sia le pagine autobiografiche Io, Vladimir Scerbanenko, da cui ho tratto spunto per le notizie sulla vita dello scrittore.
 
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tommaso berra
view post Posted on 29/1/2010, 16:22





piccolo quesito: è possibile o l'ho sognato che ci sia un'edizione di "venere privata" intitolata in realtà "il caso venere privata" come il film di boisset con raffaella carrà (ma soprattutto con cremer, adorf e gora). qualcuno sa rispondermi?
 
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dave2
view post Posted on 2/11/2013, 19:40




i libri del ciclo duca lamberti sono legati l'uno all'altro ??? per dire ha senso se io comincio con i ragazzi del massacro anche se è il terzo del ciclo ? oppure devo cominciare da venere privata ?
 
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tommaso berra
view post Posted on 8/1/2014, 14:24




Non sono propriamente collegati, se non in minima parte. Consiglio pertanto di leggerli comunque in ordine cronologico, cominciando da Venere privata.
 
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3 replies since 7/11/2009, 19:05   734 views
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