Curiosità biografiche

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tommaso berra
view post Posted on 16/11/2009, 18:41




ma chi è il compagno di fuga di scerbanenco? è noto o bisogna scoprirlo? che cosa li ha costretti a fuggire? ci può essere d'aiuto in questo "mestiere di uomo" che non ho ancora letto? altra cvuriosità biografica riguarda la morte del padre di scerbanenco in russia, fucilato dai bolscevichi. possibile che lo abbiano ucciso sol perché indossava un'uniforme da ... professore? quale fu in seguito, anche alla luce di questa sua tragedia familiare, il rapporto tra scerba e il comunismo? ecco alcune curiosità biografiche che vorrei appagare. credo più in generale che la biografia di scerbanenco meriti approfondimenti finalizzati a meglio comprendere il suo vasto mondo letterario.
 
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Grea[t]!
view post Posted on 16/11/2009, 19:04




Non credo che ne Il mestiere di uomo ci siano dei complementi biografici che ci aiutino a far luce sugli interrogativi da te posti. Almeno, chi ha letto il libro - un vecchio bolscevico... - dice che è una raccolta di considerazioni "moraleggianti" in cui l'autore dà l'impressione di non credere fino in fondo.
Solleciterò tale lettore a scrivere un breve intervento, ma sarà dura dato che vuole rimanere nell'anonimato. :D

Di sicuro, il libro che dovrebbe dar più spunti sulla vita di Scerbanenco dovrebbe essere Non rimanere soli, non solo per l'appendice cronologica regalataci da Nunzia Monanni, ma anche perché, da quello che ho spulciato, sembrerebbe che tutto il libro sia molto, molto autobiografico.
Perciò se si vuole approfondire questo ambito, sembrerebbe d'obbligo la lettura di questo romanzo.
 
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tommaso berra
view post Posted on 16/11/2009, 20:09




e allora lanciamoci a capofitto alla ricerca di "non rimanere soli". ma soprattutto studiamo, studiamo, studiamo.
 
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orrest
view post Posted on 16/11/2009, 20:16




CITAZIONE (tommaso berra @ 16/11/2009, 20:09)
e allora lanciamoci a capofitto alla ricerca di "non rimanere soli". ma soprattutto studiamo, studiamo, studiamo.

già...bisogna studiare e capire, poiché anche a me fa strano quella parte di vita di Scerba, perchè è stato ucciso questo padre?
cosa e come ha influito la morte del genitore sullo scerbanenco scrittore?
 
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Grea[t]!
view post Posted on 16/11/2009, 20:40




Intanto vi confermo la mancanza di note autobiografiche ne Il mestiere di uomo.
 
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Grea[t]!
view post Posted on 21/11/2009, 00:41




In tema di curiosità biografiche posso riportare le parole dello scrittore che ci possono aiutare a comprendere lo stato d'animo di Scerbanenco tra il '43 e il '45, gli anni terribili che portarono alle opere del disincanto, di cui presto riprenderemo il filo quando vi proporrò un breve quadro de Il cavallo venduto.
Del '43 è anche Non rimanere soli, che sto iniziando a leggere. Anche questo romanzo si presta molto bene al concetto del disincanto che ho già descritto in Annalisa, ma è un libro la cui importanza è collegata soprattutto ai contenuti biografici dell'opera che saranno utilissimi per tappare - speriamo - i buchi della vita dello scrittore.
Allora se tommaso berra ci chiedeva e si chiedeva del rapporto tra Scerbanenco e il comunismo, io gli rispondo, per il momento, con le parole dell'autore, che descrivono il rapporto tra Scerbanenco e il nazismo. Per il momento accontentiamoci.
Prima di iniziare la narrazione di Non rimanere soli, l'autore scrive una pagina al lettore:

"[...] L'autore deve poi dire che avendo dovuto obbedire alle minuziose prescrizioni di polizia del paese in cui ha trascorso l'esilio dal '43 al '45, è stato costretto a mantenersi, per certi riguardi, su una linea di ipersensibile neutralità, specialmente per i nomi dei protagonisti, dei luoghi. Resti a ogni modo ben chiaro che i nomi dei protagonisti, come si intuisce subito, dovrebbero essere italiani, e che il nemico è il tedesco, il quale è stato la bestia feroce che tutti sanno. L'autore avrebbe potuto riscrivere il romanzo, cambiando i nomi e mostrando il vero volto del nazifascismo, quello dell'eccidio di piazzale Loreto a Milano o del campo di Buchenwald. Ma allora l'opera sarebbe divenuta un romanzo verista, o politico, o storico, invece di essere l'ingenua favola che è, non contaminata da nessun rimaneggiamento a scopo letterario."

E se il grassetto l'ho aggiunto io per sottolineare il pensiero di Scerbanenco, si deve dire parimenti che è lui stesso a lasciare il termine 'nemico' in caratteri normali, non corsivi, quasi a voler entrare ancora più in profondità, come una lama nel burro, dentro l'orrore nazista del Secondo conflitto.
Scerbanenco chiude poi mirabilmente, come il suo spessore gli consente. Dice che la sua rimane un' "ingenua favola", che volutamente non è stata ritoccata per fare un attacco politico e sociale ad un regime, e questo perchè Scerbanenco - almeno a me piace pensarlo - non vuole dare ai tedeschi questa soddisfazione. Lui che ha sempre scritto quello che la mente gli diceva non modificherà il suo romanzo e quello che era il suo scopo originario.
Ma sia ben chiaro che il messaggio di chi sia il nemico passa fortissimo, anche se non detto esplicitamente.

Edited by Grea[t]! - 8/1/2010, 12:10
 
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tommaso berra
view post Posted on 23/11/2009, 21:23




"studiando studiando studiando" mi sono imbattuto in un recente articolo di "avvenire" (7 novembre 2009) dedicato a don felice menghini, il sacerdote grigionese amico di scerbanenco, in occasione della pubblicazione del volume "l'ora doro di felice menghini", a cura di andrea paganini, edizioni l'ora d'oro. autore dell'articolo è antonio airò, che oltre ad essere un grande giornalista e uomo di cultura, è un caro amico di tommaso berra. ebbene, airò apre il suo pezzo proprio con una frase di scerbanenco che mi pare bello e utile riportare: "dopo il 9 settembre, se fossi rimasto in patria, avrei dovuto soccombere o salvarmi scrivendo per la stampa neo fascista. questo proprio no. e quindi sono venuto qui". airò sostiene anche che all'origine della fuga di scerbanenco in svizzera ci siano "alcuni elzeviri critici" pubblicati da scerbanenco sul corsera. tommaso berra intende prima o poi trovarli e darne conto, ma se qualche volenteroso volesse precederlo in omaggio al motto "studiamo studiamo studiamo", ne sarebbe felicissimo.
l'autore dell'articolo ricorda inoltre che scerbanenco scrisse 47 articoli di "divulgazione morale" sul settimanale di don menghini, "il grigione italiano". credo siano i pezzi confluiti ne "il mestiere di uomo", libro che non ho ancora letto, e me ne dolgo, per cui chiedo scusa se ho scritto in proposito qualche inesattezza.
l'ottimo airò (grande camminatore e formidabile mangiatore di cioccolata, le quali attitudini espleta contemporaneamente; una notte mi fece attraversare a piedi bologna partendo da non so quale osteria di fuori porta, faceva un freddo non dico come e la cioccolata ci fu di gran conforto) airò dicevo dà anche conto dei rapporti epistolari di don felice menghini (giornalista, poeta, letterato, intellettuale poliedrico) con scerbanenco e altri intellettuali italiani tra i quali piero chiara. il sacerdote di poschiavo morì assai giovane, nel '47, per un incidente in montagna. chissà se scerbanenco ha scritto qualcosa su di lui. grazie don felice.

Edited by tommaso berra - 24/11/2009, 07:43
 
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Grea[t]!
view post Posted on 23/11/2009, 22:09




Grazie tommaso per questa chicca, devo dire che la frase di Scerba è molto significativa. Il "questo proprio no" detto dopo le due opzioni "avrei dovuto soccombere o salvarmi scrivendo per la stampa neo fascista" a quale delle due si rifersce (secondo te e secondo Airò) con maggiore vigore?
Cioè Scerbanenco scappò più per vivere o proprio non avrebbe sopportato l'idea di scrivere per il "nemico"? Entrambe le ipotesi, o una più dell'altra?

 
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tommaso berra
view post Posted on 23/11/2009, 23:52




secondo airò non so dirlo, glielo chiederò. secondo me unicamente alla seconda ipotesi, al dover scrivere - sapeva fare solo questo - per il neofascismo ormai totalmente asservito al nazismo, cioè alla "bestia feroce" di cui hai parlato tu in un precedente intervento.
 
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Grea[t]!
view post Posted on 24/11/2009, 09:21




CITAZIONE (tommaso berra @ 23/11/2009, 23:52)
secondo airò non so dirlo, glielo chiederò. secondo me unicamente alla seconda ipotesi, al dover scrivere - sapeva fare solo questo - per il neofascismo ormai totalmente asservito al nazismo, cioè alla "bestia feroce" di cui hai parlato tu in un precedente intervento.

Grazie.
 
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tommaso berra
view post Posted on 27/11/2009, 19:50




a proposito della fuga in svizzera di scerbanenco. una storica ticinese, renata broggini, ha pubblicato anni fa per "il mulino" (1993) un grosso volume dal titolo "terra d'asilo. i rifugiati italiani in svizzera, 1943-45". è la storia di quella moltitudine che dopo l'8 settembre "invase" la nazione confinante, da sempre rifugio per i perseguitati politici, per sfuggire alle drammatiche conseguenze degli eventi bellici: reduci, ebrei, intellettuali antifascisti, partigiani, gerarchi dissidenti, principi di casa savoia. broggini cita scerbanenco due volte, la prima per dare conto del suo passaggio in svizzera che colloca, pare di capire, al 18 settembre. nella seconda citazione la storica ticinese ci informa che scerbanenco fu coinvolto in una delle tante manifestazioni di propaganda quali la "giornata del partigiano e del soldato all'estero" che la legazione d'italia organizzò in svizzera tramite i consolati: il 6 febbraio 1945 scerbanenco parlò a davos "alla presenza di oltre 100 connazionali, tra cui vari rifugiati civili". fonte: un telespresso conservato nell'archivio storico del ministero degli esteri italiano. è una piccola notizia, ma mi è sembrato giusto darla.
 
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Alberto Scerbanenko
view post Posted on 22/9/2016, 09:42




Tutti gli interrogativi sollevati nel vostro scambio di messaggi hanno una risposta precisa. Sto cercando di scrivere una biografia su mio padre. Non è un compito facile, per tanti motivi. La vostra voglia di sapere e capire è uno stimolo ulteriore per continuare a farlo. Alberto Alan Scerbanenko
 
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tommaso berra
view post Posted on 10/10/2016, 18:35




Grazie per questo intervento e per l'iscrizione, signor Scerbanenko. Ci dà una bella notizia. Molti auguri per il suo libro, che credo in tanti leggeremo con interesse e simpatia.

Edited by Tommaso Berra - 13/10/2016, 11:13
 
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icon1  view post Posted on 13/10/2016, 10:09
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misterG

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CITAZIONE (Tommaso Berra @ 10/10/2016, 19:35) 
Grazie per questo intervento e per l'iscrizione, signor Serbanenko. Ci dà una bella notizia. Molti auguri per il suo libro, che credo in tanti leggeremo con interesse e simpatia.

:D nono2
Molti auguri davvero al sig. Serbanenko, sarò uno dei primi ad apettare l'uscita del suo libro, speriamo presto!
 
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