Mio marito il Duca, Il Corriere della Sera, 22 febbraio 2007, Antonio Bozzo

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view post Posted on 27/11/2009, 08:36




Mio marito il Duca

IN LIBRERIA La vedova dello scrittore presenta i racconti che fanno rivivere il detective nato 40 anni fa


«Ero gelosissima. Giorgio non si lasciava scappare una donna, prima di mettersi con me. Io ero molto presa da lui. Lavoravo in redazione ad "Annabella", ma di giornalismo non capivo niente e avevo una direttrice vipera. Stavo malissimo. Scerbanenco mi consolava, era gentile, suadente. Aveva 50 anni, io ne avevo la metà. Fu subito amore e cambiò la mia e la sua vita». Parla Nunzia Monanni, dal 1969 vedova dello scrittore Giorgio Scerbanenco e molto attiva nel coltivarne la memoria. Impresa meritevole, visto che il suo Giorgio (quando ne parla sembra lì a un passo da lei, a battere trame delittuose sull' Olivetti: scherzi dell' amore che lega aldilà della morte) è ormai riconosciuto come padre del noir all' italiana, nonché sistemato dai critici nello scaffale buono della letteratura. «Ma non basta. Mi piacerebbe che il suo investigatore, Duca Lamberti, avesse anche un volto televisivo. Duca era bello, più bello di Giorgio, anche se lui si rispecchiava totalmente nel suo personaggio. Vorrei che in tv lo facesse Alessandro Gassman o Luca Zingaretti. Già, è Montalbano: ma non ci sarebbe nulla di male, Camilleri deve molto a Scerbanenco». Sognando la tv, visto che di film scerbanenchiani ne hanno già fatti tre (non di successo stellare), Monanni si adopera a onorare il marito con la carta. Casa sua è una miniera inesplorata: tra cincillà, tartarughe, gatti e conigli che vagano sporchevoli e felici (una delle due figlie che ha dato a Giorgio, Germana, è veterinaria), ci sono idee appuntate, lettere e righe di racconti e romanzi non finiti. Ogni tanto qualcuno pesca, e nascono belle cose. Come il libro che viene presentato oggi in Feltrinelli: «Il ritorno del Duca», edito da Garzanti. Sedici giallisti, spronati da Gian Franco Orsi (fondatore della libreria Sherlockiana di Milano), fanno rivivere Duca Lamberti. E ci sono inediti di Scerbanenco, scovati da Orsi nella vasta miniera di casa Monanni. «Duca Lamberti nacque 40 anni fa, con il romanzo "Venere privata". Duca è un ex medico, radiato e finito in galera per aver praticato l' eutanasia a una vecchia signora sofferente. Poi diventa poliziotto a Milano. Come mi piacerebbe che Giorgio fosse vivo: sarebbe entusiasta di Internet, del computer, del cellulare, della tv di oggi, della facilità di impaginare libri e giornali. Scerbanenco, che era direttore di "Novella" e di "Bella", amava le novità. Di sicuro le regalerebbe al suo Duca». L' entusiasmo della signora dev' essere sempre stato trascinante. Infatti Scerbanenco rivoltò la sua vita come un guanto, una volta «preso» da lei: misero al mondo due bambine (oltre a Germana, Cecilia) e lui si convinse a lasciare i giornali per dedicarsi anima e corpo alle indagini del Duca. «Era un ragazzo, Giorgio. Si buttava nella vita senza risparmio. Prima di me aveva avuto una moglie, che è tuttora viva e ha quasi cent' anni. Con lei ha avuto un figlio, che ha la mia età: pensate, facevamo le elementari insieme. Poi si era fidanzato con una che indossava abiti per la sartoria Pirovano, una che aveva già famiglia. Era felice di scrivere e di coccolarsi me e le figlie, che purtroppo lo hanno perduto quando erano piccole. E non ci hanno mai visto sposati: il divorzio dalla prima moglie arrivò fuori tempo massimo». Chi ha letto Scerbanenco ne conosce i toni malinconici, lo strazio di certe pungenti osservazioni dello zoo umano. «Ma Giorgio ero un tipo allegro. Scriveva sul balcone, al sole. Amava le vacanze, la luce, il mare. Per colpa di Oreste del Buono, che lo aveva descritto ectoplasmatico e decadente, tutti lo immaginano cupo e disperato. Era un ragazzo, il mio Giorgio. È sempre stato più giovane di me, anche quando aveva il doppio dei miei anni». Antonio Bozzo * * * Questa sera in Feltrinelli DOVE E COME Il libro Garzanti «Il ritorno del Duca» (16 euro), a cura di Gian Franco Orsi, sarà presentato stasera alle ore 18 alla Feltrinelli di corso Buenos Aires 33 Ingresso libero L' INCONTRO Coordinati da Luca Crovi, ci saranno il curatore Orsi, Nunzia Monanni, la figlia dello scrittore Cecilia, Giuseppe Pederiali e Alan D. Altieri (tra i sedici giallisti che hanno scritto per il volume) GLI INEDITI Il libro contiene preziosi inediti di Scerbanenco: «Le trame del quinto e sesto romanzo di Duca Lamberti» e il primo capitolo del romanzo «Le sei assassine» LA CURIOSITÀ Il vero nome di Giorgio Scerbanenco (nato a Kiev nel 1911, morto a Milano nel 1969), era Vladimir Scerbanenko. Figlio di un ucraino e di una romana, venne in Italia con la famiglia da bambino prima della rivoluzione bolscevica * * * Tra le storie «La bionda della valanga» E il poliziotto ritorna un medico Per «Il ritorno del Duca», Nunzia Monanni ha scritto uno dei sedici racconti. È «La bionda della valanga», nel quale Duca Lamberti torna a fare il suo primo mestiere: il medico. «Scegliendo pronto soccorso e chirurgia d' urgenza, così resta sempre in contatto con i suoi amici della questura. La mia storia - dice Monanni - è ambientata ai giorni nostri. Si svolge sulle Dolomiti e comincia con un incidente d' auto quasi mortale, che però un incidente non è. Come in tutti i racconti gialli che si rispettino» (a.b.)

ANTONIO BOZZO

Edited by Grea[t]! - 27/11/2009, 21:54
 
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