Liberi armati pericolosi, Regia di Romolo Guerrieri, 1976

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Grea[t]!
view post Posted on 18/12/2009, 12:50





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Regia: Romolo Guerrieri
Anno di produzione: 1976
Cast: Eleonora Giorgi, Tomas Milian, Stefano Patrizi, Benjamin Lev, Max Delys, Venantino Venantini, Salvatore Billa, Antonio Guidi, Diego Abatantuono, Luciano Baraghini.
Durata:100 minuti
Prodotto in Italia.

Trama:
Annoiati dalla loro vita borghese, tre rampolli milanesi passano il tempo compiendo rapine a mano armata ai danni di banche e supermercati. Quando un colpo a un distributore di benzina finisce male, con quattro uomini morti tra cui due poliziotti, i tre vengono braccati dalla polizia e non possono contare sull'appoggio della mala. Non resta quindi che scappare tra le campagne del pavese.

Il film è tratto dai racconti di Scerbanenco, ma ancora non ho trovato riferimenti precisi.
 
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tommaso berra
view post Posted on 16/2/2010, 23:45




Il racconto di Scerbanenco che ha ispirato il film è "Bravi ragazzi bang bang" contenuto in "Milano calibro 9". Ho poi scoperto che si tratta del film d'esordio del ventunenne Diego Abatantuono. Terzo: lo sceneggiatore è l'ottimo Ferdinando Di Leo. Quarto: la sceneggiatura prende le mosse dal racconto di Scerbanenco sul quale Di Leo aveva lavorato qualche anno prima approntando un soggetto dal titolo "Spara ragazzo spara" che gli era rimasto nel cassetto (fonte Davide Pulici in "Nocturno dossier" allegato al numero 30 di "Nocturno" gennaio 2005). Collabora alla sceneggiatura Nico Ducci, la fotografia è di Enrico Menczer, il montaggio di Antonio Siciliano e le musiche sono di Gianfranco Plenizio ed Enrico Pieranunzi. Tomas Milian è il commissario. Accanto a lui Stefano Patrizi, Max Delys, Benjamin Lev, Eleonora Giorgi, anche lei giovanissima, Venantino Venantini e Diego Abatantuono.
Milian dà la caccia a tre rampolli della Milano bene (Patrizi, Delys e Lev) che rapinano banche, supermercati e pompe di benzina solo per avere dalla vita qualche emozione. Le gesta dei tre ricchi annoiati si porteranno dietro una scia di sangue. Il terzetto criminale, braccato, tenta la fuga portandosi dietro la ragazza, riluttante, di uno di loro (Eleonora Giorgi). Diego Abatantuono è al suo film d’esordio ma è irriconoscibile visto che è doppiato, senza baffi e recita in mutande una parte molto limitata da capetto fascista.
Ho appreso inoltre che questo film di Guerrieri (che in realtà si chiama Romolo Girolami) dovrebbe avere una buona colonna sonora, in stile jazz-funk, che è stata incisa dalla Beat Records. Essa è distinta in due blocchi, uno di taglio classico e l’altro più sperimentale, a base di ritmi afro-cubani e jazz. La musica è in sintonia con la storia del film che diventa poco a poco più drammatico e violento. Il disco contiene un’intervista-video fatta al maestro Plenizio, che racconta il cinema degli anni Settanta, le numerose produzioni e il rapporto non sempre facile con i registi.
Ho trovato diverse recensioni positive su questo film. Ma vi propongo un brano ambivalente di Morando Morandini che giudica positivamente la regia ma stronca la sceneggiatura: E’ un film che fa rabbia. Come Castellari, Dallamano, Martino, Infascelli, Caiano, Grieco, Massi, Lenzi, Di Leo e tanti altri, Romolo Guerrieri è un regista di cinema d’azione che s’è cimentato più d’una volta nel genere poliziesco, uno dei più sgangherati, efferati e reazionari del cinema italiano di consumo. Non è dei peggiori, e lo dimostra anche qui a livello tecnico: c’è un mestiere innegabile nelle sequenze d’inseguimento, una certa cura nella direzione degli attori e persino un gusto del paesaggio come si può vedere nell’ultima parte del film... Ma la sceneggiatura è di un imbecillità così proterva, di una inverosomiglianza così ostentata, di una ricerca della violenza così esasperata e gratuita da risultare vergognosa nel suo disprezzo per l’intelligenza del pubblico.
M.Mor. (Morando Morandini) - Il Giorno - 7 gennaio 1977.
Morandini non ha poi inserito il film nel suo dizionario (almeno nella edizione del '99 che ho io).
Anche Paolo Mereghetti è abbastanza critico. Cito dal suo dizionario: Le ambizioni sociologiche affondano in caratterizzazioni disastrose; peccato, perché la seconda parte ha ritmi e spazi originali nel cinema dell'epoca.
Nello stesso "Nocturno dossier" citato sopra, il regista Guerrieri ricorda: Di Leo era un grande cultore di Scerbanenco. E venne fuori questa bella sceneggiatura che mi proposero. Ebbi subito un ottimo feeling con Di Leo e facemmo una storia curiosa, interessante.
Ringrazio per queste note mio figlio Alessio che mi ha messo a disposizione alcune "chicche" della sua biblioteca cinematografica (e altre me ne ha promesse).
 
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tommaso berra
view post Posted on 11/4/2014, 08:11




Mi sono riletto questo post e mi è venuta la curiosità di sapere chi fossero gli sceneggiatori tanto maltrattati da Morandini. Sono Nico Ducci, attore e sceneggiatore, e Fernando Di Leo, il grande Di Leo. Strano. Ma io il film non l'ho visto.
 
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2 replies since 18/12/2009, 12:50   200 views
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