La morte risale a ieri sera (I milanesi ammazzano al sabato), Regia di Duccio Tessari, 1970

« Older   Newer »
  Share  
Grea[t]!
view post Posted on 18/12/2009, 15:37




image




Il film è conoosciuto sia come La morte risale a ieri sera sia come I milanesi ammazzano al sabato, romanzo di Scerbanenco da cui il film è tratto.
Regia: Duccio Tessari
Anno di produzione: 1970
Cast: Frank Wolff, Raf Vallone, Eva Renzi, Gabriele Tinti, Beryl Cunningham, Gigi Rizzi.
Durata: 102 minuti (colori)
Prodotto in Italia.

Trama:
Una ragazza con seri problemi di mente viene rapita. Un poliziotto indaga negli ambienti dello sfruttamento della prostituzione ma arriva troppo tardi: la ragazza è stata brutalmente assassinata ed il padre ha già fatto la sua vendetta privata.

Edited by Grea[t]! - 8/1/2011, 22:47
 
Top
tommaso berra
view post Posted on 19/2/2010, 19:03




INTERVISTA ALLO SCENEGGIATORE BIAGIO PROIETTI
di RENZO SAFFI

da: BORDERFICTION, SPECIALE SCERBANENCO, 19 febbraio 2010


Puoi dirci qualcosa sul tuo rapporto con i romanzi di Scerbanenco e come questi abbiano influenzato la tua scrittura?

Io ho cominciato ad amare il mistery con altri due scrittori che sono Raymond Chandler e Dashiell Hammett. Passione
tale che del primo sono riuscito a sceneggiare e dirigere per la radio un romanzo, IL LUNGO VIAGGIO, e un racconto
(bellissimo), ASPETTERÒ. Sul secondo ho scritto un testo teatrale HAMMETT N. 3241. Sono sincero, l'incontro con
Scerbanenco è stato professionale, nel senso che Duccio Tessari mi propose di sceneggiare I MILANESI AMMAZZANO
AL SABATO, io lo lessi e m'innamorai subito non solo del romanzo ma dello scrittore e mi comprai tutto quello che c'era
da comprare. E continuai anche in seguito a leggere Scerbanenco e ad amarlo, per due motivi: primo, sa restituire la
realtà di una città e di una società che sta evolvendosi con un ritmo tale da far sembrare vecchio quello che invece
appartiene a ieri e lo fa, cogliendo l'attimo con pochi brucianti tratti; secondo, ha uno stile secco, "fotografico" che riesce
a comunicare al lettore una immagine precisa, quasi si stesse vedendo un film. Questa credo che sia un punto di
contatto fra lui e la mia scrittura, anche se non penso che sia stata determinata esclusivamente da lui, ma nasce dal fatto
che io ho sempre raccontato per immagini anche scrivendo. Aver trovato conferma di forza e di efficacia in un simile
maestro è stata la spinta a continuare su questa strada.


Usando un personaggio la cui paternità è di Scerbanenco, quali criteri "d'interprete" hai adottato?

Quando Gian Franco Orsi mi ha proposto di partecipare all'antologia ho detto subito di sì ma poi i polsi hanno cominciato
a tremarmi e ho preso I MILANESI AMMAZZANO AL SABATO e ho cominciato a rileggerlo, divorandolo in un attimo. È
stato come ritrovare un vecchio amico, anzi un amore mai dimenticato. Ed ho capito subito che racconto avrei scritto. E
subito l'ho scritto. Poi ci ho lavorato a lungo come faccio sempre, limando e tagliando, ma il plot mi è nato d'istinto. Non
ho ragionato su come interpretare Duca Lamberti, mi è sembrato di aver lavorato e vissuto con lui per anni. Credo di non
averlo tradito ma semplicemente gli ho fatto vivere un'altra storia delle sue. Non a caso nel racconto, sia lui che la storia
del romanzo sono trattati come se fossero reali. Al punto che stanno girando un film su di loro. C'è una strana ambiguità,
perché i personaggi reali (regista e attori) sembrano inventati e Duca Lamberti, Amanzio Barzagli sembrano presi dalla
realtà. Come visti in uno specchio magico che rovescia le cose.


Se non sbaglio, non è la prima volta. Nel film che hai scritto, intitolato "La morte risale a ieri sera" il personaggio era
Duca Lamberti. Puoi dirci di più sul film?

Ho scritto il film nel 1970 e proprio mentre lavoravo con Tessari è uscito in Tv, Canale uno, CORALBA che è stato il
primo grande successo televisivo. Con Tessari ho lavorato benissimo ma quello che subito mi colpì fu la figura di
Lamberti, uomo tormentato e assetato di giustizia, pronto a sacrificare vita e carriera per fare quello che ritiene giusto. Al
romanzo siamo stati molto fedeli, unico tradimento è stato il personaggio di Livia Ussaro, la sua compagna, trasformata
da noi in una giornalista d'assalto. Nel rivedere il film in dvd (devo ringraziare Luca Crovi per il suggerimento sull'uscita o
sarebbe meglio dire soffiata per restare nel linguaggio del giallo) ho trovato giusto questo cambio perché permetteva
una serie di scambi e dialoghi con Duca molto intensi ed interessanti.

"La morte risale a ieri sera" è anche il titolo del racconto uscito nell'antologia "Il Ritorno del Duca." Nel racconto, Duca
Lamberti, incontra il proprio doppio, una sorta di doppelganger. Si dice che chi incontra il doppio di sè stesso, muore.

Puoi dirci qualcosa riguardo a questa scelta?

Nel rivedere il film ho rivisto Frank Wolff, interprete di Duca Lamberti e, anche se non eravamo amici, ho ricordato gli
incontri avuti con lui. E subito ho pensato che mi sarebbe piaciuto far incontrare il personaggio - raccontato come un
essere reale - con l'attore che gli prestava volto e corpo. Da lì è stato facile continuare e soltanto alla fine mi sono
ricordato della tragica fine di Frank che si suicidò, in modo più tragico di quanto racconto io. Rileggendo il romanzo ho
visto che Scerbanenco dice nelle ultime pagine che l'Ordine dei medici ha riammesso Duca, allora mi è venuto di getto
l'idea che fosse Duca a intervenire come medico sul luogo della morte. Ed a vedere il suo doppio senza vita. Il tema del
doppio, del doppelganger, è un mio pallino, con Daniele D'anza, altro caro amico e grande regista purtroppo scomparso,
abbiamo provato a fare un film sul doppio senza però riuscirci. Ho ripreso questa sceneggiatura e la sta riscrivendo come
romanzo nella speranza che gli editori non avranno le stesse remore ed obiezioni che hanno avuto i produttori. Il titolo
del romanzo è lo stesso che doveva avere il film: L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA. Nel racconto Duca è angosciato
dall'incontro con l'attore perchè sa che chi incontra il doppio di se stesso muore e ovviamente pensa a se stesso. In realtà
è anche Frank ad incontrare il proprio doppio. E lui muore. Sarà stato un caso?


Nel racconto appare anche la figura di Puccio Linari, il regista. E' Duccio Tessari?

Certo che è Duccio, ho usato un nome che lo richiamasse subito, senza difficoltà. E mi sono ispirato a lui non tanto
com'era ( temo che Lorella, sua moglie e sua aiuto, lo trovi inadeguato) ma come vive nel mio ricordo che risale a
qualche anno prima. Risale al 1966, facevo l'assistente a Citto Maselli e stavamo facendo provini per un film negli studi
Vides di Franco Cristaldi, mitico produttore. Nello studio grande stavano girando la prima commedia musicale italiana
PER AMORE...PER MAGIA ed a dirigerlo era Duccio Tessari. Sempre molto elegante e sempre con un fiore rosso
all'occhiello(era un garofano?), allegro, con la battuta pronta del ligure di razza, io ero molto giovane allora, 25 anni, e
l'incontro con il divo Tessari mi colpì molto. Quando qualche anno dopo mi chiamò per scrivere questo film per me fu come
realizzare un sogno. E non pensate ad esagerazioni, i sentimenti resistono anche nel mondo dello spettacolo che non è
quello delle veline e degli scandali. Parlare di Duccio in questo racconto è stato come dirgli grazie. Forse in ritardo. E dire
grazie anche a Scerbanenco, che ha fatto capire agli autori italiani che bisognava avere coraggio e gettarsi nella mischia
per raccontare nel giallo la nostra realtà. Io ci ho provato (e forse ci sono riuscito) negli anni 70 nella televisione, allora
legata solo al giallo enigmistico inglese, ed adesso molti di noi ci stanno riuscendo in campo letterario. Con IL RITORNO
DEL DUCA alcuni di noi abbiamo tentato di ringraziare il grande Giorgio nel modo più naturale: scrivendo, cioè quello
che sappiamo fare. Avendo l'onore ed il piacere di poter usare come protagonista il grande Duca Lamberti. Avendo un
protagonista così affascinante, il novanta per cento del lavoro è già fatto. Giorgio Scerbanenco sarebbe stato contento di
quello che abbiamo fatto noi? Non lo sapremo mai. Anche questo appartiene al giallo: non sempre c'è un finale. Oppure
il finale è proprio questo mistero.

 
Top
venere privata
view post Posted on 29/7/2010, 20:12




Ho visto "Milano calibro 9", stupendo, ma non conosco questo film.Il libro è bellissimo, spero che prima o poi venga trasmesso <_<
 
Top
Van Hanegem
view post Posted on 1/8/2010, 20:54




Anch'io ho letto il libro ma il film mi è del tutto sconosciuto...
Ottima occasione per documentarsi.
 
Top
Ugo Piazza
view post Posted on 6/9/2010, 12:33




"La morte risale a ieri sera" è , a mio avviso, una riuscitissima trasposizione (ad opera del regista Ducci Tessari, di Biagio Proietti ed Arthur Brauner) del romanzo "I milanesi ammazzano al sabato".
Del romazo scerbanenchiano permangono le amosfere cittadine e il senso di sfiducia in una scietà corrotta, sebbene Tessari ne attenui il clima di disperazione.
Ciò che nel film si differenzia dalla traccia del romanzo sono in parte i personaggi: FranK Wolff interpreta un Duca Lamberti in pace con se stesso, che si diletta nelle ore serali a strimpellare la chitarra nella tranquillità di casa sua (interpretazione a mio avviso poco convincente da partedell'attore...); Livia assume (come d'altronde nelle altre trsposizioni cinematgrafiche che la ritraggono) un ruolo secondario; mentre Mascaranti, tramutatosi da pragmatico funzionario di polizia del sud a giovane poliziotto bolognese, è oggetto dei rimproveri da parte di Duca per via della sua lunga chioma (Wolff gli ripete più volte: "Si taglii capelli").
Ad arricchre la pellicola è, sicuramente, la presenza di un magnifico Raf Vallone che interpreta Amanzio Berzaghi, padre della giovane rapita. Il suo parlare a bocca stretta, la sua andatura claudicante insieme con la sua dignità di uomo, disegnano il personaggio in maniera convincente e suggestiva.
Allo stesso mette i brividi l'impeto con cui Amanzio ripete, uccidendo la lavandaia (complice dl rapimento della figlia) sotto una montagna di candidi panni bagnati, la frase: "Potevate ridarmela, e io la riprendevo!"

p.s. il film è di difficilissima reperibilità in DVD, per ora non è possibile ordinarlo neanche presso la ditta che lo distribisce (di cui non faccio il nome per non fare pubblicità) poichè risulta esaurito e non in ristampa.
Per qanto riguarda la trasmissione in TV consiglio, a chi fosse interessato, di controllare ogni tanto sul canale Cult di Sky o su Sky Cinema Italia (qualche anno fa lo vidi lì).
 
Top
4 replies since 18/12/2009, 15:37   337 views
  Share