L'assassino è costretto ad uccidere ancora, Regia di Luigi Cozzi, 1975

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Grea[t]!
view post Posted on 18/12/2009, 16:43




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Regia: Luigi Cozzi
Anno di produzione: 1975
Cast: George Hilton, Femi Benussi, Alessio Orano, Eduardo Fajardo, Teresa Velasquez.
Durata: 98 minuti (colori)

Trama:
Un architetto sposato con una donna molto ricca decide di ucciderla con l'aiuto di un killer. Il loro piano è intralciato casualmente da due giovani.


Il film è tratto dal romanzo Al mare con la ragazza.
Vi riporto, in aggiunta, una breve discussione con il regista che ho trovato sul sito davinotti.com

INTERVISTATORE: come è giunto a dirigere il giallo L'Assassino è Costretto ad Uccidere Ancora, dato che il suo genere preferito è la fantascienza?

COZZI: La produzione, ispirandosi al romanzo di Giorgio Scerbanenco (Al mare con la Ragazza) aveva pensato di realizzare un film (in origine Il Ragno) che fosse un'estensione dell'episodio Il Vicino di Casa. Dopo la mia esperienza come aiuto regista di Argento, nonchè regista dell'episodio del ciclo La Porta sul Buio, lo stesso Dario fece il mio nome come quello più appropriato alla direzione del film.

INTERVISTATORE: Nel film Il Ragno v'è, a mio modo di vedere, un forte senso di "indipendenza" rispetto al giallo tradizionale nato sulla scia delle titolazioni argentiane. A cominciare dal titolo, per proseguire con il fatto che L'assassino si vede in faccia sin dal primo fotogramma e che la polizia viene tratteggiata come efficiente e gioca un ruolo di primo piano...

COZZI: Infatti è così. Nonostante il periodo richiedesse titoli e film dai contenuti "simili" a quelli di Argento, pensai di dare alla pellicola un taglio "diverso" ed in controtendenza. Assieme a Daniele Del Giudice scrivemmo la sceneggiatura del film apponendo tutta una serie di particolari decisamante inusuali: come quello del killer che appare sin dal primo fotogramma.

INTERVISTATORE: Le vicende distributive di questo film sono state piuttosto sofferte: realizzato nel 1973 approda sugli schermi solo due anni dopo, nel 1975 con titolo diverso. Rispetto alla prima versione sono stati apportati tagli o modifiche?

COZZI: Una volta completato, il film venne bocciato dalla censura per i contenuti di scene giudicate troppo violente abbinate ad altre di sesso. In seguito, dopo aver "epurato" la pellicola dalle sequenze giudicate "estreme", il film venne rititolato come L'Assassino è Costretto ad Uccidere Ancora ed uscì nelle sale italiane in versione cut. Quando sono stato contattato dalla Blue Underground per l'edizione digitale della pellicola ho imposto che il film fosse editato nella sua versione integrale: come era stato originariamente concepito.
 
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tommaso berra
view post Posted on 18/12/2009, 17:16




non conoscevo assolutamente questo film di cozzi. ma da quanto leggo nell'intervista al regista riportata da scerbancredi ed anche se penso al titolo mi chiedo: che c'azzecca "al mare con la ragazza?". un assassino che deve uccidere ancora, sesso, sequenze estreme? rimango molto perplesso. perplesso anche sulla presenza (sto riflettendo sulla base di "al mare con la ragazza") tra gli attori di femi benussi. bella donna, non c'è dubbio, ma ripeto anche qui, che c'azzecca con "al mare con la ragazza"? dove c'è una bella donna come protagonista, edoarda, detta arda, bella ma tutt'altro che sensuale. ecco come la descrive scerbanenco:" ... nel bar c'erano molti uomini, tutti l'avevano guardata abbondantemente, ma dovevano aver capito che non era ciò che loro desideravano. infatti lei era l'immagine luminosa della donna onesta, il desiderio maschile intorno a lei non germogliava; vedendola, gli uomini, anche gli ubriachi, pensavano alla sorella, i più giovani forse alla madre, l'occhiata maschile, curiosa e indagatrice, appena l'aveva percorsa, diveniva rispettosa, quasi deferente, anche i più rozzi le cedevano il passo, ma non per galanteria, forse per dovere civico". femi benussi è invece la classica attrice sensuale, l'opposto della edoarda descritta da scerbanenco. naturalmente, però, bisogna vedere il film per capire fino a che punto abbia a che fare con "al mare con la ragazza".
 
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tommaso berra
view post Posted on 18/12/2009, 18:30




p.s. mi era sfuggita la cosa più importante per cui il film in questione non sembra avere relazione con "al mare con la ragazza": la trama. nel romanzo di scerbanenco non c'è un architetto che tenta di uccidere la ricca moglie assoldando un killer. mah!
 
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Grea[t]!
view post Posted on 18/12/2009, 18:55




CITAZIONE (tommaso berra @ 18/12/2009, 18:30)
p.s. mi era sfuggita la cosa più importante per cui il film in questione non sembra avere relazione con "al mare con la ragazza": la trama. nel romanzo di scerbanenco non c'è un architetto che tenta di uccidere la ricca moglie assoldando un killer. mah!

tommaso, approfondisco in caso di eventuali errori da me commessi.
 
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tommaso berra
view post Posted on 18/12/2009, 19:18




più che da te dalla tua fonte, credo. ma è anche possibile che si tratti di una molto libera ispirazione a "il mare con la ragazza".
 
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Grea[t]!
view post Posted on 18/12/2009, 19:50




Credo che il film non sia una trasposizione vera e propria del romanzo, come accade per esempio per Milano Calibro 9 o per le altre pellicole già presenti. Diciamo che questo film fonda anche su Scerbanenco e su alcuni specificità presenti in Al mare con la ragazza. Certo anche il regista ammette che il film si ispirava, in origine, a questo romanzo di Scerba e quindi concordo con tommaso sul dire che ne è stata fatta un'interpretazione molto libera.
Certo dovremmo vederlo per discuterne meglio, tutto dopo aver letto il titolo scerbanenchiano. Al momento, manco in entrambe le cose.
In ogni caso riporto un articolo trovato su pellicolascaduta.it, che parla meglio della pellicola senza però nominare Scerbanenco, tra gli omaggi fatti dall'autore. Non ho volontariamente letto e riportato la trama dettagliata della pellicola per evitare spoiler sia sul forum sia per me, che non ho letto il romanzo e non so quanto di esso ci sia nel film.

A voi l'articolo di Matteo Contin:

Nonostante l'esordio di Luigi Cozzi si deve al lungometraggio di fantascienza "Il tunnel sotto il mondo", dopo l'incontro con Dario Argento e le varie collaborazioni tra i due (tra cui il soggetto di "4 mosche di velluto grigio" e la serie televisiva La porta sul buio), l'attenzione di Cozzi si sposta inevitabilmente sul nascente thriller all'italiana, di cui proprio Argento fu l'iniziatore che ne indicò per primo i canoni estetici. "L'assassino è costretto ad uccidere ancora", secondo lungometraggio del regista di origini lombarde, faceva presumere di essere un giallo alla Argento. Fortunatamente Cozzi non fa l'errore di copiare l'amico (pur omaggiandolo qua e là), mirando stilisticamente a tutt'altro. E' infatti interessante notare come la sessualità acquisti all'interno della narrazione una componente quasi morbosa, dove i nudi integrali ma soprattutto i primissimi piani dei capezzoli della protagonista, aggiungono sì erotismo, ma funzionano soprattutto come vettore della suspense. Ne è un esempio il montaggio alternato tra le scene di sesso dei due fidanzati e la scena dello stupro inflitto dal killer alla moglie del protagonista. Per la prima volta in Italia la sessualità viene vista nelle sue componenti filmiche più macabre e pruriginose, regalando nuove connotazioni al genere exlpoitation di cui il film è uno dei primi esempi italiani.
Fa da controcampo ad una regia tipicamente d'exploitation una trama degna del migliore Hitchcock a cui, non per un caso fortuito, si ispira. Un uomo d'affari nota nella notte un killer che si sta liberando di un cadavere. Avvicinatolo, gli chiede se è disposto ad uccidere sua moglie Norma. Dopo aver ricevuto un compenso in denaro, il killer esegue il suo lavoro e mette il cadavere nel bagagliaio della sua auto. Laura e Luca sono due ragazzi che si sono appena conosciuti e decidono di andare in una casa periferica e disabitata per fare l'amore. Luca ruba così un'automobile inconsapevole che il proprietario è in realtà un assassino di professione, ma che soprattutto nel bagagliaio vi è il cadavere di una donna. Polizia e killer si metteranno sulle loro tracce.
Sono evidenti gli omaggi che Cozzi fa ai capolavori del regista britannico, con citazioni e rimandi vari a "L'altro uomo", "Frenzy" e "Il delitto perfetto", renendoli poco invadenti nella trama complessiva in modo da mantenere comunque un'originalità di fondo a cui il film deve molto.
Il film venne finito nel 1973 con il titolo Il ragno (per questo si spiega la ragnatela nei titoli di coda) ma venne bloccato dalla censura, proprio a causa delle numerose scene di nudo e di violenza, fino al 1975, anno in cui uscì col titolo di "L'assassino è costretto ad uccidere ancora".



 
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tommaso berra
view post Posted on 18/12/2009, 22:07




ottimo lavoro, scerbancredi. grazie, è proprio come dicevamo: una liberissima ispirazione a scerbanenco di "al mare con la ragazza". anzi, diciamola tutta: scerbanenco praticamente non c'è. c'è solo, a quanto capisco, l'utilizzazione dell'idea del cadavere nel cofano. e non dico altro per non incorrere in sanzioni. non parliamo poi di nudi integrali, capezzoli, stupri e via di seguito. niente di tutto questo in "al mare con la ragazza", che è un romanzo di grande eticità.
questo film che - lo sottolineo - non ho visto, viene stroncato nel "mereghetti" che parla di una storia che "arranca tra implausibilità e sgradevolezze". il "morandini" non lo recensisce neppure. e qui vorrei aprire un discorso di carattere generale in via sperimentale, avendo visto soltanto due film scerbanenchiani, "milano calibro 9" di di leo e "la morte risale a ieri sera" di tessari: mi pare di aver capito che scerbanenco sia stato finora un po' bistrattato dal cinema. i soli film scerbanenchiani degni di nota sono proprio i due che ho citato sopra, per quanto mi riguarda soprattutto "milano calibro 9" che trovo molto bello e si avvale di un cast eccezionale con gastone moschin, mario adorf, barbara bouchet, philippe leroy, lionel stander. scerbanenco bistrattato finora dal cinema forse anche - avanzo un'ipotesi critica - perché i film tratti dalle sue opere (o liberamente ispirati ad esse) seguono tutti alla sua morte avvenuta come sappiamo nel 1969. la prima pellicola, del '70, è quello di tessari, tratta da "i milanesi ammazzano al sabato". se il cinema si fosse accorto di scerbanenco quando era in vita avremmo certamente avuto prodotti migliori perché - credo si possa dire agevolmente - scerbanenco sarebbe stato coinvolto nelle sceneggiature. e sarebbe stata una garanzia di qualità. l'auspicio è che nuovi e bravi registi si dedichino a scerbanenco, a tutto scerbanenco, non solo a quello di duca lamberti. io mi sento di consigliarlo: scerbanenco è una miniera di storie per lo schermo. ma per favore, signori registi, trattatelo con rigore, trattatelo con intelligenza, trattatelo con amore, trattatelo da scerbanenco.

Edited by tommaso berra - 18/12/2009, 23:01
 
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Grea[t]!
view post Posted on 18/12/2009, 23:40




Concordo in pieno con te. Le trasposizioni latitano, fatte salve alcune poche eccezioni che, appunto, confermano la regola.
Dobbiamo forse riporre le nostre speranze nel piccolo schermo? Sperando magari in un buon lavoro della RAI nella produzione degli sceneggiati tratti dai racconti neri di Scerbanenco?
Solo un'attenta visione potrebbe dircelo.
 
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tommaso berra
view post Posted on 19/12/2009, 11:20




CITAZIONE (tommaso berra @ 18/12/2009, 22:07)
e qui vorrei aprire un discorso di carattere generale in via sperimentale, avendo visto soltanto due film scerbanenchiani, "milano calibro 9" di di leo e "la morte risale a ieri sera" di tessari: mi pare di aver capito che scerbanenco sia stato finora un po' bistrattato dal cinema. i soli film scerbanenchiani degni di nota sono proprio i due che ho citato sopra, per quanto mi riguarda soprattutto "milano calibro 9" che trovo molto bello e si avvale di un cast eccezionale con gastone moschin, mario adorf, barbara bouchet, philippe leroy, lionel stander. scerbanenco bistrattato finora dal cinema forse anche - avanzo un'ipotesi critica - perché i film tratti dalle sue opere (o liberamente ispirati ad esse) seguono tutti alla sua morte avvenuta come sappiamo nel 1969. la prima pellicola, del '70, è quello di tessari, tratta da "i milanesi ammazzano al sabato". se il cinema si fosse accorto di scerbanenco quando era in vita avremmo certamente avuto prodotti migliori perché - credo si possa dire agevolmente - scerbanenco sarebbe stato coinvolto nelle sceneggiature. e sarebbe stata una garanzia di qualità. l'auspicio è che nuovi e bravi registi si dedichino a scerbanenco, a tutto scerbanenco, non solo a quello di duca lamberti. io mi sento di consigliarlo: scerbanenco è una miniera di storie per lo schermo. ma per favore, signori registi, trattatelo con rigore, trattatelo con intelligenza, trattatelo con amore, trattatelo da scerbanenco.

devo fare alcune correzioni e precisazioni sul mio precedente intervento. il primo film da scerbanenco (me lo ha fatto notare mio figlio che peraltro conosce dinahrose dal "mucchio selvaggio", lui è joey e sul "mucchio" sta diffondendo scerbanencoscrive anche se al momento non è uno scerbanenchiano, ma non mettiamo limiti alla provvidenza) il primo film da scerbanenco, dicevo, non è quello di tessari bensì "i ragazzi del massacro" di di leo, del '69. è possibile che giorgio, che morì alla fine di ottobre del '69, sia stato in qualche modo coinvolto nel film anche se il suo nome non figura fra i tre sceneggiatori, tra cui lo stesso di leo. a scerbanenco si fa riferimento solo per il soggetto. colgo l'occasione per dire a scerbancredi, ma capisco che non si può pretendere da lui la bacchetta magica, che nella filmografia scerbanenchiana mancano proprio i due film di di leo, "i ragazzi del massacro" e "milano calibro 9".
mio figlio joey mi ha fatto notare che a volte scrivo con troppa enfasi. ha usato addirittura l'aggettivo trombonesco, in particolare riferendosi al mio "appello" ai registi italiani a trattare scerbanenco da scerbanenco. non credo che abbia ragione, e gliel'ho detto. certe frasi un po' roboanti ritengo che di tanto in tanto non guastino visto che in questo forum parliamo di scerbanenco, di un autore cioè che io ritengo gravemente e colpevolmente sottovalutato dalla critica "ufficiale" italiana per cui in modo scherzoso, ma fino a un certo punto, nei giorni scorsi ho avanzato la candidatura di coira a capitale degli studi scerbanenchiani. lì c'è un gruppo di intellettuali, tra i quali il nostro l'ora d'oro, che sta facendo un magnifico lavoro su scerbanenco e su altri autori importanti del '900 italiano. dobbiamo essere grati ad andrea paganini e ai suoi colleghi grigionesi e dobbiamo sperare che anche in italia la critica si svegli. dobbiamo essere altresì consapevoli che questo forum può dare un suo piccolo contributo.
 
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8 replies since 18/12/2009, 16:43   441 views
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