Un maestro ritrovato

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raffo.caruso
view post Posted on 8/8/2010, 06:18




Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele, sono di Genova, ho 37 anni e faccio l'avvocato penalista.
Non mi ricordo più come ho conosciuto Scerbanenco, ma è stato quando ho iniziato a lavorare, dieci anni fa.
Come credo sia avvenuto a molti che hanno scelto questa strada, per me il periodo della pratica forense è stato davvero pesante: ore ed ore di lavoro e studio che mi hanno portato a misurarmi con una solitudine forzata che all'Università non avevo mai conosciuto.
In realtà è una solitudine che aiuta a conoscere parte di sé ed ha una componente quasi spirituale.
E' in questo contesto che ho conosciuto Scerbanenco e Duca Lamberti e mi sono ritrovato nella solitudine di questo personaggio che per me era molto meno dolorosa ma non meno densa: lo scandaglio dell'animo umano che ho trovato nei primi due romanzi che ho letto (Traditori di tutti e I milanesi ammazzano di Sabato) rispecchiava ciò che io andavo cercando nel mio lavoro. Storie che mettessero a nudo l'uomo e l'umano che c'è in ogni uomo.
Per molti anni ho lasciato lì Scerbanenco che pure è stata una delle esperienze di lettura più belle. Non so perchè, anzi lo so, per la mia pigrizia e la mia mancanza di tempo.
Poi quest'estate prima di partire ho messo in borsa venere privata e i ragazzi del massacro. Ho iniziato l'altro ieri a leggere Venere Privata ed ho ritrovato tutto, anzi ho ritrovato molto di più di prima. Certo, sono io che sono cambiato e forse colgo molto di più, ho maturato idee, capacità di vedere le cose, ho conosciuto per il mio lavoro storie densissime. Eppure ciò che mi sta regalando Venere Privata sono emozioni che vorrei fermare in qualche modo. Anche per questo mi sono iscritto al forum. Tra qualche settimana quando le vacanze finiranno avrò finito di leggere i due romanzi di Duca che mi mancavano.
Vorrei avere qualche indicazione su come andare avanti e su come restare attaccato a questo gusto della vita che Scerbanenco mi regala. E' un gusto della vita che mi spinge a cercare qualcosa in ciò che vivo tutti i giorni, che mi spinge ad osservare e a cercare sempre di più.
Un po' come scrive LUca Doninelli nella prefazione.
Ecco Luca Doninelli è un altro dei motivi del mio ritorno a Scerbanenco. Luca Doninelli è uno dei critici che mi piaccio di più e che cerco di seguire, salvo poi non riuscire a leggere neanche la radice quadrata di quello che lui suggerisce.
Grazie per la pazienza di chi è arrivato alla fine del messaggio e non ha sparato prima sul monitor del PC.
 
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tommaso berra
view post Posted on 8/8/2010, 08:31




Benvenuto Raffo e grazie per il tuo excursus. Questo forum diventa sempre più ricco e consistente. Se posso darti un consiglio (anch'io ho cominciato con Duca Lamberti), non fermarti alla Milano nera. Scerbanenco non è solo il fondatore del noir italiano. Ha scritto altre cose deliziose e anche nel cosiddetto "rosa", non facilmente reperibile perché non tutto ristampato, troverai quel profondo scandagliare che ti ha impressionato. Forse uno stile meno originale (ma qui bisognerebbe aprire un discorso lungo) ma grande capacità di cogliere l'umanità nei suoi multiformi aspetti. E se hai pazienza troverai spesso la tua Liguria e la tua Genova. Ciao.
 
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Grea[t]!
view post Posted on 8/8/2010, 10:29




Ciao Raffaele e benvenuto su Scerbanenco Scrive. :)
Grazie della tua bellissima presentazione. :woot: Almeno a me appassiona sempre conoscere un po' le sensazioni che sono state provate durante le prime letture scerbanenchiane.
Senza dubbio hai già colto l'essenza di Scerbanenco: l'animo umano, ancor meglio la psiche dell'uomo al centro di ogni suo romanzo. Da Duca Lamberti a ritroso fino ai primi romanzi, quelli citati da tommaso con il termine "rosa", opportunamente virgolettato perchè una delle mie battaglie è che il rosa in Scerbanenco non esiste. Se avrai voglia di seguirci potremo discuterne tanto, approfondendo tutti i dettagli. Non ti spaventare però del tempo che scarseggia: in questo forum i ritmi non sono mai serrati.
I consigli di lettura sarebbero tanti, ma iniziamo con calma. Rossa e La mia ragazza di Magdalena sono due titoli che ho divorato. Appartengono alla serie di romanzi che Giorgio ambienta nel Nuovo Messico. Storie palpitanti, tra amori tormentati e colpi di pistola, con paesaggi e luoghi che ricordano le ambientazioni dei vecchi western di Sergio Leone.
Per altre informazioni o altri titoli siamo sempre qui, qualora avessi bisogno.

Riporto la chiusura del tuo intervento:
CITAZIONE (raffo.caruso @ 8/8/2010, 07:18)
Grazie per la pazienza di chi è arrivato alla fine del messaggio e non ha sparato prima sul monitor del PC.

Di questo non ti dovrai mai preoccupare. Tutti i tuoi interventi come quelli degli altri utenti sono per noi una gioia, oltre che una piacevole lettura. Condividere la passione per Scerbanenco non ha prezzo. :)
 
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orrest
view post Posted on 10/8/2010, 19:42




Io avevo i colpi in canna...e però permettemi la citazione storpiata: i calabresi ammazzano al sabato e noi ti accogliamo di domenica, manca un bel pò...
 
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3 replies since 8/8/2010, 06:18   97 views
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